Se state pensando di rottamare la vostra caldaia per passare a una pompa di calore è il caso che leggiate questo articolo.
Sostenuta sopratutto dagli incentivi statali sembrerebbe una valida soluzione per dare un taglio “green” alla nostra casa liberandoci finalmente dall’inquinante gas metano, e un toccasana per il nostro portafoglio per quanto riguarda i consumi.
MA E’ PROPRIO COSI?
Qui di seguito trovi il link a un’intervista di un ingegnere del Politecnico di Milano in merito alla pompa di calore.
http://www.qualenergia.it/articoli/20150422-pompe-di-calore-quando-convengono-e-quanto-fanno-risparmiare
A suo dire, la pompa di calore è OGGI più vantaggiosa per utenze commerciali, meno per gli usi domestici anche con la tariffa incentivata D1.
Acquistando una pompa di calore pensi che d’inverno funzioni con energia da fonti rinnovabili?
La tariffa elettrica incentivata D1 è nata per chi utilizza una pompa di calore riducendo i costi in bolletta ma ti sei mai chiesto da che fonti è generata l’energia elettrica quando il fotovoltaico genera poco come d’inverno o nulla come di notte?
A fornire l’energia sono le centrali a combustibili fossili, (petrolio, gas, carbone,) il nucleare, sopratutto di notte che compriamo dagli stati confinanti, mentre solo una minima parte viene dall’idroelettrico.
Ma cerchiamo di capire se rottamare una caldaia a gas e sostituirla con una pompa di calore è la cosa giusta da fare.
Se è vero, come viene comunemente sostenuto, che una pompa di calore per produrre acqua calda da riscaldamento consuma mediamente un terzo in meno rispetto a una caldaia a gas, è altrettanto vero che bisogna fare un confronto con le altre attuali tecnologie.
Ho voluto confrontare, utilizzando gli stessi parametri (casa di Milano di 200mq abitata da 4 persone con riscaldamento a termosifoni), i consumi di una caldaia a condensazione e di una caldaia aspirata (quelle di vecchia generazione e non più sul mercato) con una pompa di calore.
Queste due immagini di un simulatore di consumi sono prese da una azienda produttrice di pompe di calore che consente sul proprio sito di fare un confronto con le caldaie.
Questi sono i risultati:
Pompa di calore e caldaia aspirata:
Pompa di calore e caldaia a condensazione:
Anche prendendo questi dati con le pinze, ne esce che la pompa di calore confrontata con la caldaia a condensazione ottiene un risparmio del 12% mentre arriva al 33% con la caldaia aspirata, considerando anche la tariffa elettrica agevolata D1 attualmente disponibile per chi installa la pompa di calore in casa propria. Se avevo una caldaia a gasolio potrei arrivare anche al 50% di risparmio.
Una prima riflessione è il fatto che la spesa da 6.000 a 10.000 euro, se non di più, per installare una pompa di calore non è molto giustificata dal risparmio garantito che dovrebbe essere molto più consistente, almeno di un 30-40% rispetto alla caldaia a gas a condensazione, la cui installazione può costare dai 2.000 ai 3.000 euro.
La seconda riflessione è che non è corretto mettere a confronto i consumi, se per esempio ci spostiamo nel campo automobilistico, di una Fiat Punto del 1998, usata per quasi 20 anni, con una del 2017 appena acquistata. È evidente che la tecnologia ha fatto in modo che le auto più nuove consumino meno carburante, così vale anche per le caldaie a gas a condensazione rispetto a quelle aspirate.
Per cui è vero che la pompa di calore consuma un terzo in meno rispetto a una caldaia aspirata di vecchia generazione, ma non è così se la confrontiamo con una caldaia a condensazione.
Una terza riflessione è che, se rendo efficiente il mio impianto di riscaldamento, potrei abbattere di circa il 30% il consumo della caldaia a condensazione, annullando del tutto il vantaggio di installare una pompa di calore.
In alcuni forum di siti web si legge di persone entusiaste che hanno installato la pompa di calore che affermano di risparmiare anche il 40% di quello che consumavano con la caldaia, il che sarà anche vero, bisognerebbe però verificare che tipo di caldaia era installata e le condizioni dell’impianto.
Ma per essere ancora più precisi, nella simulazione vista prima, bisogna considerare una importante variabile della pompa di calore di cui non si menziona nulla: il C.O.P.
Il C.O.P. è l’indice di efficienza di una pompa di calore: più è alto, meno energia elettrica consuma, mentre più è basso, più energia viene consumata per produrre la stessa quantità di calore.
L’efficienza massima di una pompa di calore si ha con l’impianto a pavimento (di solito il valore è intorno a 4) mentre si riduce con i termosifoni o altri tipi di corpi scaldanti.
Se è vero che il C.O.P. stagionale indicato nella simulazione è di 2,8, ed è indicato come valore costante, è altrettanto vero che se in inverno le temperature calano di molto, questo valore scende moltissimo e aumentano i consumi in modo esponenziale, rischiando persino il blocco dell’unità esterna per la formazione di ghiaccio sulla batteria, come è successo a molti utenti lo scorso inverno.
Le pompe di calore mantengono il valore dichiarato del C.O.P. fino ai 7 gradi di temperatura esterna, più però la temperatura si abbassa, più questo valore si riduce aumentando i consumi di energia fino ad annullare qualsiasi risparmio.
Le pompe di calore inoltre generano acqua calda ad una temperatura più bassa, di solito arrivano solo fino a 50 gradi, mentre una caldaia a gas scalda l’acqua fino a 75/80 gradi, installare una pompa di calore in una casa poco isolata con dei termosifoni potrebbe, nei periodi freddi, costringere la pompa di calore a lavorare al 100% della potenza tutto il giornop per mantenere calda l’abitazione ed i consumi si avvicinerebbero ai 4-5KW/ora anche per 10/15 ore al giorno, riducendo se non annullando il risparmio che avrebbe dovuto produrre.
Se anche esistono pompe di calore che arrivano a generare acqua calda a temperature maggiori bisogna valutarne comunque la differenza di costo rispetto a una pompa di calore standard.
Un altro aspetto che non viene quasi mai detto nella scelta di una pompa di calore e è che quasi sempre è necessario un aumento della potenza del contatore dell’energia elettrica e di conseguenza un aumento dei costi fissi di contratto per poter utilizzare i propri elettrodomestici insieme alla pompa di calore.
Nel caso di distacco completo dal fornitore di gas è necessario valutare anche la sostituzione di un piano di cottura a gas con uno elettrico e qui entrano in gioco potenze non trascurabili che potrebbero rendere necessario un aumento di potenza anche fino a 10Kw (qui entra in gioco la fornitura trifase anziché monofase fino a 6 Kw) con i costi aggiuntivi del caso, che bisognerebbe aggiungere al confronto tra i consumi di una caldaia e una pompa di calore.
Da non sottovalutare inoltre lo spazio che normalmente richiede l’installazione di una pompa di calore: oltre al dispositivo la pompa di calore necessita obbligatoriamente di un boiler di accumulo per l’acqua calda sanitaria perché non è in grado di scaldarla in maniera istantanea per le basse temperature di esercizio, come invece fa una normale caldaia.
Per quanto riguarda le attuali detrazioni fiscali del 65% per chi installa la pompa di calore e del 50% per chi installa la caldaia (anche sulla caldaia se installi le valvole termostatiche la detrazione passa al 65%), queste sono sempre da considerarsi aleatorie nel senso che non è un diritto acquisito e visto il tentativo da parte dello Stato di diluire in più tempo i rimborsi, per esigenze di cassa, questi incentivi potrebbero in caso di bisogno essere abrogati o diluiti compromettendo così la convenienza della pompa di calore che oggi viene venduta proprio grazie a questi contributi.
Ho voluto mettere in evidenza che la pompa di calore non si dimostra così conveniente e una scelta che a prima vista può sembrare una soluzione ideale ha dei risvolti che non vengono quasi mai mostrati per evitare di compromettere l’immagine del prodotto, ovvero quella di riuscire a risolvere i nostri problemi di consumi ed inquinamento.
Conclusioni
La pompa di calore è conveniente se:
- dove vivi non sei raggiunto dal servizio del gas metano;
- viene installata su un’abitazione di nuova costruzione con alto isolamento e gestisce un impianto di riscaldamento a pavimento;
- hai in progetto una pesante ristrutturazione dell’edificio con l’installazione di un cappotto e isolamento del tetto;
- viene usata per il riscaldamento d’inverno e il condizionamento in estate abbinata a un impianto fotovoltaico;
- il luogo dove è installata non è molto freddo d’inverno (la temperatura non scende mai sotto lo zero).
La pompa di calore non è conveniente se:
- sei già allacciato alla rete del gas o usi il GPL;
- risiedi nel Nord Italia o in zone del paese dove d’inverno la temperatura può scendere facilmente sotto lo zero;
- viene installata in un’abitazione che ha più di 15 anni o non è stata costruita con un buon isolamento (da 60W/mq in giù, almeno in classe energetica B)
- si ha un impianto di riscaldamento a termosifoni;
- viene usata solo per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria.
Al tuo risparmio!
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Utente
Il simulatore lascia un pò il tempo che trova.
Paradossalmente per le case meglio isolate il risparmio è minore rispetto a quelle poco isolate.
Con dei pannelli radianti il risparmio aumenta a 1400€ annui.
Ma ci sarebbero un sacco di variabili da valutare…dispersione, ore di accensione, gradi giorno….
Inoltre si aggiunge il costo della revisione annuale della caldaia e relative prove fumi, costo fisso di bolletta gas (che verrebbe comunque sostituito dal canone aumentato per i kw aggiuntivi del contatore)
Marco Nicolin
Sono d’accordo, più che altro il simulatore è fuorviante per chi voglia farsi un’idea corretta di cosa scegliere.
Ottenere un 30-40% di risparmio sull’impianto esistente non è poco e si può raggiungere con un amodica spesa utilizzando la caldaia a gas.
In Italia la maggior parte delle abitazioni ha i termosifoni o altro tipo di diffusione del calore con un basso isolamento termico di conseguenza la pompa di calore non è quasi mai adatta.
I pannelli radianti sono il corretto abbinamento ma le abitazioni che le hanno sono solo le più recenti o chi ha ristrutturato completamente la propria abitazione.
Le variabili sono molteplici ma con i miei clienti è solo il contatore del gas la “bocca della verità” con la relativa bolletta.
Per i vari costi fissi non è che manchino nelle bollette dato che sono più del 60% del costo sia per luce che per il gas.